La specie umana è dotata della capacità di selezionare parole in maniera pertinente rispetto ad un determinato discorso. Vi sono tuttavia eventi in cui, nel tentativo di proteggere le persone che amiamo da eventuali ferite, adottiamo parole indistinte, sfuocate, spesso inappropriate che generano soltanto confusione e sgomento.
La rassegna “Come posso dirtelo?”, organizzata da Officina dei legami e dal CIMEPE, affida a massimi esperti come Marianella Sclavi, Fulvio Scaparro, Giampaolo Arcamone e Alberto Pellai, il compito di alleggerirci dalle fatiche perché quando comunicare è un’arte, parole di separazione, dolore, malattia e morte possono ancora essere parole di cura.